Marketing responsabile: definizione e consigli per i brand

5 Dicembre 2022
Il marketing responsabile è un nuovo modo di approcciarsi al mercato per soddisfare le esigenze dei consumatori, ma senza danneggiare l’ecosistema. Consiste quindi nello sviluppare e promuovere prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente e della sostenibilità.
Tutte le imprese sono interessate dal marketing responsabile. L’argomento può sembrare più facile per le aziende B2C perché hanno accesso diretto ai propri clienti. Ma ci sono sempre più casi nel B2B in cui la sfida diventa aiutare i clienti di queste aziende a essere più efficienti con i propri clienti.
Tutti i team di marketing devono cogliere questa incredibile opportunità. Questo è il problema del secolo. Questa è un’occasione per rilanciare l’innovazione e riconnettersi con tutto il know-how dell’azienda. Questa spinta è necessaria in un ambiente sempre più dominato dall’ansia ecologica.
Come identificare un marchio realmente impegnato nel marketing responsabile
Più in generale, alcuni indizi dovrebbero consentire di distinguere l’operazione di comunicazione da un approccio sincero:
- Esistenza di una ragion d’essere: per non essere una semplice operazione di esibizione, la ragion d’essere deve mettere in tensione l’azienda, per innescare un vero e proprio movimento fondamentale.
- Coerenza dello scopo con i prodotti o servizi: sono la prova di un impegno reale e sincero.
- Sincerità dell’azione o dell’approccio: la sfida è raccontare “storie vere” e non solo “storie belle”. Per questo, il marchio deve essere in grado di riconoscere che non fa tutto perfettamente bene. Questo atteggiamento di umiltà renderà molto più credibili le azioni compiute altrove. Oggi siamo molto più sensibili alla fragilità che alla perfezione.
- Coerenza nelle azioni svolte: la costanza crea le condizioni per la fiducia.
Come implementare o rafforzare l’approccio responsabile?
Ecco quattro consigli molto semplici da applicare per i marchi:
- Lavorare seriamente sul tema della ragion d’essere: troppe aziende oggi danno l’impressione di navigare a vista, smarrite di fronte alle ingiunzioni a volte contraddittorie dei propri stakeholder. Uno scopo ben identificato è una bussola per dare priorità ai progetti e una formidabile leva di motivazione per i team.
- Scansionare il portafoglio prodotti dell’azienda: per oggettivare le gamme compatibili con le tematiche climatiche e quelle che non lo sono. Poiché queste due situazioni esistono in tutte le organizzazioni, non esiste un’azienda che fa tutto bene e nessuna che fa “solo” qualcosa. L’azienda deve sapersi trasformare per creare un circolo virtuoso di innovazione.
- Assumersi dei rischi: la cosa più difficile in un’organizzazione è la paura del cambiamento. È umano, ma è anche il motivo per cui non ci muoviamo abbastanza velocemente rispetto alle sfide poste oggi. Prendere la decisione di lanciare sul mercato un prosciutto a zero nitriti che non abbia il colore rosa di altri prodotti sul mercato è un rischio che va corso. Ma queste sono decisioni che fanno onore ai brand e li distinguono dai loro concorrenti. Lanciano così un messaggio chiaro: siamo pronti a lasciare le convenzioni per migliorare davvero le cose.
- Comunicare sulle proprie azioni: troppo spesso i brand sono cauti su questo punto per paura del greenwashing. Ma, a patto di lavorare su una comunicazione sincera, è l’unica soluzione per stabilire nuovi standard di mercato e giustificarne la differenza.
Le tendenze nel campo del marketing responsabile
Stiamo assistendo all’emergere di una nuova generazione di marchi rigenerativi, ovvero marchi che vogliono “restituire” più agli ecosistemi di quanto “prendano” da loro. Sono sempre più numerose inoltre, le iniziative ispirate ai principi dell’economia circolare, dove l’azienda cerca di ottimizzare l’uso delle risorse offrendo nuovi servizi e migliorando la fidelizzazione dei clienti.